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I meiducati nazionali offrono molte possibilità di crescita; ma nel mondo odierno, estremamente globalizzato, le aziende hanno esteso le loro frontiere all’estero. Esistono diversi tipi di commercio internazionale (tra cui il commercio inter-aziendale, il commercio intra-industriale, il commercio intra-aziendale, il commercio inter-industriale) e tutti implicano l'importazione e l'esportazione di beni. Dalle materie prime ai manufatti e ai beni immateriali[1] come le telecomunicazioni, i servizi finanziari e il turismo: questo tipo di commercio avviene tutti i giorni. Dagli anni '70 il valore delle esportazioni globali del commercio di beni è cresciuto esponenzialmente, raggiungendo 19 trilioni di dollari nel 2019[2]. Anche se è difficile fare previsioni con l'attuale situazione COVID-19 e nonostante una battuta d'arresto nel 2020, si prevede che le esportazioni mondiali di merci cresceranno dell'8% nel 2021[3].
Il commercio internazionale può rappresentare la svolta per un'azienda, fornendo immense opportunità di espansione e crescita. Tuttavia, il compito può apparire difficile e comprendere il mercato e imporvisi a livello internazionale non è un'impresa da poco. Quando si tratta di commercio internazionale, sono molte le considerazioni da fare, comprese le strategie di esportazione, i rischi legati alla catena di approvvigionamento, i pagamenti internazionali, per non parlare della gestione degli aspetti legali e di trasporto.
Cosa bisogna considerare quando si importano ed esportano beni e servizi a livello internazionale? Cosa possono fare le aziende per ottimizzare i propri metodi e migliorare il margine di competitività? Questa breve guida al commercio internazionale mira a offrire una panoramica completa delle insidie a cui prestare attenzione quando si decide di fare affari a livello internazionale.
Le sfide da affrontare
Nell'economia globalizzata del giorno oggi, praticamente tutti i paesi sono impegnati nel commercio internazionale. Le attività di import-export influenzano l'economia di un paese in diversi modi. I tassi di cambio, l'inflazione e i tassi d'interesse sono fattori che subiscono l’influenza data dall'equilibrio delle dinamiche di importazione ed esportazione di un paese. Mentre alti livelli di importazione indicano una domanda interna sana e un'economia in crescita, alti livelli di esportazione stimolano l'occupazione e un flusso di fondi nel paese che porta a una maggiore spesa da parte dei consumatori. Mantenere un buon equilibrio tra importazioni ed esportazioni aiuta a garantire un'economia sana e stabile.
I paesi tendono a importare beni che semplicemente non possono produrre e beni che possono essere prodotti in modo più economico altrove. Questo permette loro di concentrare le proprie competenze su beni e servizi che sono in grado di produrre meglio, un concetto noto come vantaggio comparativo. Nel 2020, gli Stati Uniti sono stati il primo paese importatore del mondo[4] in valore, importando beni che vanno da macchinari, materie prime, attrezzature mediche e beni di consumo. Delegando queste produzioni e importandole dall'estero, gli Stati Uniti sono in grado di concentrare i propri sforzi su altri settori, e sono in testa nelle esportazioni di servizi finanziari, tecnologie d'avanguardia, proprietà intellettuale e prodotti di intrattenimento.
L'espansione internazionale offre a un'azienda la prospettiva di raggiungere nuovi mercati, registrare profitti maggiori e godere di una migliore visibilità. Le esportazioni contribuiscono a costruire un'immagine aziendale affidabile e rispettabile, a promuovere l'industria di un paese al pubblico importatore e a partecipare alla crescita economica di un paese. Ci sono diversi modi di avvicinarsi all'esportazione: direttamente (l'azienda vende i suoi prodotti o servizi) e indirettamente (l'azienda si affida a un intermediario, responsabile della vendita dei beni o servizi nel mercato estero). Per avere successo, i metodi e i canali selezionati devono rientrare in una strategia chiara, ecco perché il primo passo verso l'internazionalizzazione è lo sviluppo di una solida strategia di esportazione.
Se da un lato l'espansione del commercio, unita alla globalizzazione e alla digitalizzazione, può comportare molte nuove opportunità per aziende grandi e piccole, dall'altro l'attività di importazione ed esportazione è costellata di sfide. Le piccole e medie imprese in particolare tendono ad avere meno capacità di affrontare tali ostacoli. Che si tratti di sapere come connettersi con i partner stranieri e sviluppare relazioni forti, o di gestire i pagamenti internazionali e avere il tempo e le risorse per capire le leggi e i regolamenti di altri paesi, le PMI affrontano una serie di sfide che rientrano in tre categorie principali:
Quando si tratta di affrontare queste sfide, non esiste un solo modello da seguire, poiché ogni PMI è diversa e unica nel suo genere. Un buon punto di partenza è la comprensione dei problemi più comuni affrontati durante i processi di import-export. Ricorrere a un'assistenza specializzata può aiutare le aziende a valutare necessità ed aree di miglioramento specifiche relative alla propria attività e al proprio settore al fine di raggiungere più facilmente nuovi traguardi e affermarsi a livello internazionale.
Leggi e regolamenti
Anche se le piccole e medie imprese sono diverse e uniche tra loro, devono comunque rispettare una serie di leggi e regolamenti comuni a tutte. Le aziende impegnate nel commercio globale devono essere consapevoli del quadro legale e normativo che esiste per il settore import-export. Al giorno d’oggi, il commercio internazionale è diventato una questione complessa: circa il 70% coinvolge catene globali del valore (dall’inglese Global Value Chains, GVC), il che significa che materie prime, parti, componenti e servizi passano più volte le frontiere prima di essere integrati nei prodotti finali[5].
Regole e restrizioni del commercio internazionale
Per fissare i principi e le linee guida, si concludono accordi commerciali a tre livelli: multilaterale, bilaterale e unilaterale. L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), in quanto organizzazione dedicata alla regolamentazione del commercio internazionale, governa il commercio internazionale. Attraverso gli accordi multilaterali, l'organizzazione stabilisce i principi guida a cui attenersi quando si parla di commercio di beni, servizi e proprietà intellettuale, così come le procedure da seguire per risolvere le controversie.
Ad un secondo livello, gli accordi regionali sono firmati da gruppi di paesi, solitamente organizzati per area geografica, per regolare il commercio tra questi. Destinati a facilitare la crescita e lo sviluppo del commercio tra i paesi, gli accordi commerciali a questo livello possono essere multilaterali o bilaterali e mirano a garantire sicurezza agli importatori, agli esportatori e agli investitori di tutti i paesi coinvolti. Esistono accordi regionali di ogni tipo. Mentre la maggior parte sembra soddisfare facilmente tutte le parti, altri possono rivelarsi più complicati da attuare. Uno di questi accordi è la Trans-Pacific Partnership. Tale accordo ha visto andare via un importante stato membro (gli Stati Uniti) ed è in trattative per accettarne uno nuovo: il Regno Unito. Parlando del Regno Unito, la storia ha dimostrato che anche gli accordi possono essere violati. Dopo la Brexit, il Regno Unito si è ufficialmente ritirato dall'Unione Europea e dagli accordi commerciali che regolano i 27 stati membri solo per firmare un nuovo accordo bilaterale: l’Accordo di commercio e cooperazione tra Unione europea e Regno Unito (EU-UK Trade and Cooperation Agreement, TCA).
Infine, i paesi possono imporre accordi commerciali unilaterali. Queste preferenze commerciali unilaterali imposte da un paese agli altri si presentano generalmente sotto forma di barriere commerciali. Le barriere commerciali, che mirano principalmente a proteggere le industrie nazionali utilizzando vari mezzi per rendere i prodotti importati meno attraenti di quelli nazionali, possono assumere varie forme:
- Svalutazione monetaria
- Embargo
- Licenze di esportazione
- Licenze di importazione
- Quote di importazione
- Requisiti di contenuto locale
- Barriere non tariffarie al commercio
- Sussidi
- Dazi
- Restrizione commerciale
- Restrizioni volontarie alle esportazioni
Rispetto dei regolamenti commerciali
Le barriere commerciali, in tutte le loro forme, possono avere impatti positivi e negativi sulle imprese, rendendo più o meno difficile il commercio attraverso le frontiere. I governi hanno lavorato per ridurre le barriere negli ultimi decenni, ma la complessità delle procedure normative porta ancora complicazioni. Per le PMI che hanno meno risorse rispetto alle multinazionali, lo screening dell'ambiente normativo e la gestione delle norme possono essere particolarmente dispendiosi in termini di tempo. Infatti, il 38% delle PMI con una presenza digitale ha menzionato che i diversi regolamenti in altri paesi rappresentavano una sfida importante per l'esportazione[6].
Le aziende interessate a impegnarsi nel commercio internazionale devono prendersi il tempo necessario per affrontare le questioni normative chiave prima ancora di iniziare. Quali sono i requisiti di conformità specifici di un dato paese per le attività di import-export? Esistono dazi doganali da pagare o un'ulteriore protezione della proprietà intellettuale da perseguire? Ci sono numeri di registrazione e identificazione da richiedere come l'EORI o la partita IVA in Europa o il numero ECCN negli Stati Uniti? Quando è necessario avere una licenza di esportazione? Ecco alcune delle domande che dovrebbero porsi tutte quelle aziende che hanno intenzione di ampliare le proprie prospettive.
Una volta stabilita la propria presenza a livello internazionale, le imprese non dovrebbero trascurare l'importanza di tenersi al passo con le politiche economiche nazionali e le politiche internazionali. I governi aggiustano regolarmente le loro politiche economiche e questi aggiustamenti hanno un impatto diretto sulle imprese attraverso le tasse, i tassi d'interesse, i tassi di cambio e la spesa pubblica. Allo stesso modo, gli accordi tra paesi possono essere sospesi o addirittura rescissi in caso di controversie, il che può portare a complicazioni e costosi riaggiustamenti per le aziende. Ricorrere a un'assistenza specializzata può aiutare a stare un passo avanti ed evitare procedure amministrative macchinose che hanno un impatto sui profitti netti e richiedono tempo e sforzi che potrebbero essere impiegati altrimenti.
Oltre ai regolamenti commerciali, ci sono altri rischi normativi e misure di conformità di cui le aziende in espansione dovrebbero tener conto. Corruzione, gestione ambientale, sociale e aziendale, frodi finanziarie e sicurezza informatica sono problemi cruciali per tutte le aziende, specialmente per quelle che si affidano a partner stranieri. Dopo tutto, le aziende possono sforzarsi di seguire i regolamenti e giocare secondo le regole, ma lo stanno facendo anche i loro partner e fornitori? Trovare il fornitore giusto nel mare di opzioni esistenti può sembrare un’impresa soffocante, ma la scelta di un fornitore è una decisione strategica importante. Un buon partner commerciale può fare molto per aiutare un'azienda a soddisfare gli standard normativi, guidare la domanda dei clienti e costruire una forte reputazione del marchio.
La catena di approvvigionamento
Fornire beni e servizi dal punto A al punto B (e talvolta ai punti C, D ed E) si basa su una vasta rete di attori. La catena di approvvigionamento collega effettivamente il fornitore del fornitore al cliente del cliente e consiste nelle varie fasi e flussi logistici coinvolti direttamente o indirettamente nel far arrivare prodotti e servizi ai loro clienti. Sourcing, programmazione e distribuzione sono le tre componenti principali che costituiscono questa catena.
Al giorno d'oggi, in un'economia altamente globale, importare ed esportare merci può essere una questione complicata. Alcune aziende dispongono di professionisti dedicati all'import/export, esperti nel navigare tra gli aspetti più complessi di una catena di approvvigionamento, mentre altre affidano il compito a fornitori di logistica terzi. Adottare una chiara strategia di gestione della catena di approvvigionamento è essenziale per ottimizzare il processo nel modo più efficiente possibile. Si basa sulla corretta gestione dei principali flussi nella catena. Nel migliore dei casi, una solida strategia di gestione della catena di approvvigionamento può aiutare le imprese a risparmiare denaro, garantire la soddisfazione del cliente e consolidare la propria posizione sul mercato. Infatti, il 57% delle aziende crede che una buona gestione della catena di approvvigionamento possa dare loro un vantaggio competitivo[7]. Nel peggiore dei casi, invece, la cattiva gestione della catena di approvvigionamento può danneggiare gravemente un'azienda e persino decretarne la fine. Poiché ogni soggetto interessato è intricatamente legato ad un altro, un ingranaggio rotto può rapidamente provocare un effetto domino. Infatti, secondo un sondaggio del 2018, la più grande sfida della catena di approvvigionamento è garantire trasparenza e visibilità[8]. Ecco perché essere in grado di identificare e mitigare i vari rischi di una catena di approvvigionamento rappresenta una questione essenziale per tutte le imprese che operano a livello internazionale che non vogliono essere colte alla sprovvista.
Le catene di approvvigionamento internazionali e altamente complesse del giorno d’oggi offrono molti vantaggi a un'ampia varietà di parti interessate. Eppure detta complessità le rende anche vulnerabili e inclini all'interruzione del business. A volte, anche con tutta la preparazione e l'esperienza del mondo, alcune interruzioni semplicemente non possono essere previste. Dopo tutto, non è sempre possibile anticipare l'intera portata dei disastri naturali, degli sconvolgimenti politici e di altri casi di forza maggiore. La pandemia COVID-19 ne è un esempio perfetto. Le operazioni della catena di approvvigionamento sono state sconvolte a livello mondiale dalla pandemia più di quanto sia mai accaduto prima e gli effetti hanno costretto le aziende ad adattarsi. Rendendo le loro catene di approvvigionamento più resilienti, collaborative e collegate tra loro, le aziende stanno plasmando la catena di approvvigionamento del futuro. Poiché le possibili interruzioni possono verificarsi in qualsiasi fase della catena di approvvigionamento, i rischi legati alle attività di trasporto e logistica devono essere presi in considerazione nel percorso di sviluppo e crescita di un business internazionale di successo. Pianificare correttamente e sapere come identificare i grandi rischi nel commercio internazionale è dunque fondamentale per le aziende internazionali. Dopo tutto, il primo passo nella gestione del rischio è la sua identificazione. Stabilire un piano strategico di gestione del rischio può aiutare a trovare i giusti partner di trasporto e assicurare che le merci transitino a destinazione senza problemi.
Tra le barriere linguistiche e culturali e le restrizioni e i requisiti commerciali, lavorare con i fornitori stranieri può risultare una questione complicata. Seguire alcune buone pratiche per favorire una solida relazione con i fornitori può aiutare le aziende a mitigare i rischi di acquisto, contare su una catena di approvvigionamento senza interruzioni e soddisfare i loro KPI. Nella ricerca di un'espansione di successo a livello internazionale, è essenziale trovare il fornitore giusto per permettere all'intera catena di approvvigionamento di funzionare senza problemi. Dal momento che ogni ingranaggio della catena dei fornitori è collegato da un distributore, la prossima sfida consiste nello scegliere il giusto metodo di distribuzione.
Distribuzione
Consegnare le merci nel posto giusto e al momento giusto è una sfida che tutte le aziende internazionali devono affrontare. Indipendentemente da cosa viene trasportato e quali confini vengono attraversati, stabilire una forte rete di distribuzione è vitale per conservare la redditività e creare un'esperienza di spedizione prevedibile per tutte le parti coinvolte, dal produttore all'acquirente finale. L'accesso a nuovi mercati e l'obiettivo di fornire la migliore esperienza al cliente, garantendo allo stesso tempo transazioni prevedibili, richiede una certa competenza. La semplice identificazione di un partner di trasporto non è sufficiente a garantire un buon posizionamento del prodotto e il ritorno dell'investimento. Mentre ci sono molte opzioni di distribuzione globale pronte all'uso, la scelta del canale di distribuzione che corrisponde al business inizia con la comprensione della base di clienti. Trovare il giusto modello di distribuzione, centralizzato o decentralizzato, aiuterà a rafforzare l'immagine del marchio e a incidere sul successo a lungo termine di un'azienda.
Spedizione
Nel mondo della logistica, ci sono 4 diverse categorie di servizi di trasporto merci e innumerevoli fornitori di detti servizi. Identificare quello giusto che meglio si adatta alle esigenze di un'azienda è un fattore chiave per stabilire il vostro modello di distribuzione. Ogni anno, circa 11 miliardi di tonnellate di merci vengono spedite in tutto il mondo[9], rendendo il trasporto marittimo una delle modalità di trasporto più utilizzate[10]. Eppure, nonostante una domanda globale mai così intensa, il settore si trova sottoposto a una forte pressione. Ci sono molte sfide legate al trasporto marittimo e le aziende più colpite tendono ad essere le piccole e medie imprese. Le PMI che riescono a capire come anticipare e superare queste sfide miglioreranno le proprie possibilità di mantenere sani margini di profitto e di gestire con successo le operazioni di import/export. I costi di spedizione globale stanno aumentando ogni anno. Mentre sono cresciuti drammaticamente dall'inizio della pandemia di COVID-19, ci sono diverse ragioni per cui continueranno a salire ancora . Lottare per tenere il passo con questi costi potrebbe avere conseguenze sul prezzo di un prodotto finale e sui margini di profitto di un'azienda. Tenere traccia degli sviluppi, stare un passo avanti alle tendenze e cercare delle alternative può fare la differenza. Le aziende spesso trascurano l'ottimizzazione dei costi di trasporto, che tendono a rappresentare una grande quota del prezzo finale di un prodotto, ma se la catena di approvvigionamento di un'azienda è semplice o complessa, trovare la migliore tariffa di spedizione merci può aiutare a ridurre questi costi.
Stoccaggio
In alcuni casi, ricorrere allo spazio di stoccaggio internazionale può essere un modo efficiente per ridurre i costi e i tempi di spedizione, mantenendo un vantaggio competitivo. Avere il pieno controllo dell'inventario e della spedizione può significare più capitale circolante disponibile e un maggiore flusso di cassa. Infatti, esistono tre modelli comuni di controllo dell'inventario che la maggior parte delle aziende adotta per assicurarsi una visione chiara di come gestire le scorte senza problemi per ridurre le spese operative, abbassare i costi di stoccaggio e, in definitiva, risparmiare denaro. Le piccole e medie imprese possono trarre notevoli vantaggi dall'uso di sistemi di gestione dell'inventario per rimanere organizzate ed evitare inutili preoccupazioni. Sapere come adottare la giusta soluzione di stoccaggio in un paese straniero richiede abilità e tempo. Scegliere il luogo giusto, affrontare le barriere linguistiche e culturali, gestire i costi e i regolamenti locali e avere una conoscenza di base delle procedure di stoccaggio, può dissuadere le aziende dall'optare per soluzioni di stoccaggio internazionale. Di conseguenza, alcuni preferiscono collaborare con una società di logistica esterna (3PL) per ottimizzare la propria catena di approvvigionamento.
Dalle opzioni di trasporto ai canali di distribuzione e alle soluzioni di stoccaggio, quando si tratta di trovare il metodo migliore per spostare le merci dal punto A al punto B in modo rapido, efficiente e sicuro, le possibilità possono sembrare soverchianti. In fin dei conti, non esiste un modello di distribuzione uguale per tutti e con le tendenze in continua evoluzione e i business in espansione, è importante rivalutare regolarmente i fattori chiave per adattare il modello di distribuzione per un'ottimizzazione a lungo termine. Tra i vari altri aspetti da considerare, anche i pagamenti transfrontalieri possono rappresentare un problema per le imprese che operano a livello internazionale. Una solida strategia di pagamento può contribuire a garantire buone relazioni con i vari partner dell'ecosistema della catena di approvvigionamento. Sapere come pagare i fornitori internazionali è un buon inizio per affrontare i pagamenti.
Gestione dei pagamenti internazionali
Tra il pagamento dei fornitori d'oltremare, gli stipendi dei dipendenti, i servizi di magazzino e altro ancora, le PMI con un'impronta internazionale hanno bisogno di inviare e ricevere denaro su conti esteri su base regolare. I pagamenti internazionali, conosciuti anche come pagamenti transfrontalieri, coinvolgono almeno due paesi diversi e più di una banca. Mentre l'attività aziendale e l'ambiente commerciale influenzano la scelta dei fornitori di servizi e dei metodi di pagamento più adatti a una data azienda, tutte le aziende devono considerare diversi fattori quando trasferiscono fondi tra i paesi.
Poiché il commercio internazionale è salito alle stelle, i pagamenti internazionali sono diventati più facili, più veloci e più sicuri. Detto questo, c'è ancora margine di miglioramento. In particolare, i pagamenti internazionali rimangono costosi. Dai costi nascosti come le commissioni di conversione della valuta, i tassi di cambio sfavorevoli e le spese di trasferimento, i pagamenti internazionali possono avere un prezzo elevato per chi non è preparato. L'implementazione delle migliori pratiche per il pagamento all'estero può aiutare le imprese di importazione ed esportazione ad essere più convenienti ed efficienti.
Quando si tratta di pagamenti internazionali, molte imprese si lamentano dei lunghi tempi di transazione e della mancanza di visibilità. Dopo tutto, i pagamenti internazionali sono per definizione più complessi di quelli nazionali. Entrano in gioco le conversioni di valuta e le banche intermediarie e, di conseguenza, il viaggio end-to-end di un pagamento internazionale non è sempre un percorso lineare. Comprendere il processo può aiutare le imprese a sviluppare strategie di pagamento più efficienti, come l'adozione di pagamenti in valuta locale.
Con le transazioni transfrontaliere B2B che dovrebbero rappresentare fino a 150 trilioni di dollari entro il 2022[11], la questione dei pagamenti internazionali rappresenta una significativa via di crescita nel business dell'import-export. Le multinazionali sono generalmente ben servite dalle grandi banche, ma le PMI e le medie imprese non sono sempre così fortunate. Possono rappresentare il 95% dell'economia globale, ma le PMI tendono tradizionalmente ad avere un accesso limitato ai servizi finanziari e alle strategie di mitigazione del rischio. Date le prospettive di crescita del mercato, non si può trascurare la necessità di soluzioni di finanziamento e opzioni di pagamento specifiche per il settore delle PMI. In effetti, alcuni attori hanno colto questa opportunità e molte PMI si stanno allontanando dalle banche tradizionali per trovare soluzioni nuove e innovative.
Negli ultimi anni, si è fatto avanti un numero crescente di fintech, interrompendo così l'egemonia delle banche tradizionali e offrendo soluzioni intelligenti a problemi che le banche non sono state in grado di risolvere. Nel tentativo di incoraggiare l'inclusione finanziaria e di migliorare l'uso e la fornitura di servizi finanziari, le fintech fanno grande affidamento sull'innovazione guidata dalla tecnologia. Mettendo insieme finanza e tecnologia, le fintech mirano a guidare le performance aziendali e ad offrire un'alternativa più conveniente ai prodotti finanziari tradizionali. Fino ad ora, si sono concentrate sul servire i bisogni dei mercati dei pagamenti P2P e C2B, lasciando però così il mercato dei pagamenti B2B in difficoltà. Poiché le parti interessate del settore stanno riconoscendo il valore dell'adozione digitale e la crescita esponenziale prevista nei prossimi anni, il settore dei pagamenti transfrontalieri da un trilione di dollari risulta particolarmente maturo per l'innovazione. Questa finestra di opportunità rende il settore dei pagamenti transfrontalieri B2B un campo di gioco particolarmente attraente per l’innovazione digitale.
Ci sono molte ragioni per cui un'azienda trarrebbe beneficio dal rivolgersi a una soluzione fintech per evitare alcuni grattacapi. Migliorare il flusso di cassa, abbassare le spese e potenziare le operazioni generali sono le tre aree chiave su cui gli imprenditori si concentrano per ottimizzare le prestazioni e guadagnare in competitività. Le Fintech possono aiutare sia dal punto di vista finanziario che da quello operativo. L'accesso alle opzioni di pagamento, finanziamento e investimento, l'aumento della sicurezza dei pagamenti e il miglioramento dei tempi di elaborazione sono tra i principali vantaggi delle soluzioni fintech per ottimizzare la performance finanziaria e la strategia di pagamento di un'azienda. Oltre a questo, le fintech stanno accelerando la digitalizzazione dei processi. Infatti, gli strumenti di automazione del flusso di lavoro sono tra le ultime innovazioni del fintech.
Uno studio della U.S. Bank ha rivelato che la cattiva gestione del flusso di cassa fa parte delle principali sfide che le piccole imprese devono affrontare, nonché uno dei motivi principali per cui le piccole imprese falliscono. A seconda dell'industria e della fase del ciclo di vita di un'azienda, la gamma di fattori da considerare è diversa, ma in tutti i casi, la sostanza è sempre la stessa: assicurarsi che il bilancio sia in attivo. Dato che la gestione del flusso di cassa è tutta una questione di tempistica degli afflussi e dei deflussi, i pagamenti ritardati e mancanti possono avere gravi conseguenze per un business internazionale. Secondo uno studio di Deloitte[12], il 47% dei fornitori riferisce di essere stato pagato in ritardo e il problema si è aggravato dall'inizio della pandemia di COVID-19. I pagamenti ritardati sono spesso una fonte di stress finanziario per le piccole imprese, che ostacolano le prospettive di crescita e la capacità di preparare un'accurata previsione del flusso di cassa.
Imparare come fare previsioni di flusso di cassa e proteggere i margini di profitto è la chiave per evitare problemi di flusso di cassa. A volte trascurata, la salvaguardia contro le fluttuazioni dei tassi di cambio sia sulle vendite che sugli acquisti può avere un grande effetto sui margini di profitto. Potrebbe non esserci un modo per prevedere i tassi di cambio flessibili ed eliminare un possibile rischio di cambio, ma ci sono modi per minimizzare l'impatto delle fluttuazioni dei tassi di cambio. Seguire i tassi di cambio in tempo reale è uno di questi. Tradizionalmente riservato alle grandi aziende che beneficiano di una serie di servizi finanziari, le innovazioni tecnologiche che offrono tassi di cambio in tempo reale stanno diventando finalmente disponibili anche per le PMI. Permettere alle PMI di accedere ai tassi di cambio in tempo reale e permettere loro di effettuare le transazioni al momento giusto contribuisce direttamente a migliorare i relativi margini di profitto. In effetti, ci sono 4 vantaggi rappresentati dai tassi di cambio in tempo reale per le PMI e le mid-cap. Il mondo dei pagamenti e dell'elaborazione, proprio come tutti gli altri aspetti che contribuiscono a far crescere e prosperare le imprese internazionali, si evolve per stare al passo con i tempi che cambiano. Seguendo i media specializzati e rimanendo al passo con gli sviluppi e le innovazioni principali in questo settore, gli imprenditori possono essere meglio preparati in caso di imprevisti. Iscriviti alla newsletter mensile di iBanFirst per ricevere tutte le ultime informazioni del settore direttamente nella tua casella di posta.
Qual è il prossimo passo?
In un mondo in continua evoluzione, le aziende devono essere in grado di rivalutare regolarmente la propria situazione. Adottare una strategia efficiente di import/export può richiedere tempo ed esperienza. Decisioni ponderate e soprattutto competenze e assistenza specializzate contribuiscono a costruire basi solide, a reindirizzare le valutazioni errate nella giusta direzione e a ottimizzare le strategie esistenti.
Data la complessità delle catene di approvvigionamento, è essenziale stare al passo con il processo. Le reti della catena di approvvigionamento continuano a crescere in dimensioni e portata: per rimanere competitivi è necessario assicurarsi che la catena di approvvigionamento continui a funzionare senza intoppi. Dal software di gestione della catena di approvvigionamento (SCMS) ai vari strumenti e tecniche disponibili, ci sono molti modi per ottimizzare una catena di approvvigionamento. Un'ottimizzazione della catena di approvvigionamento end-to-end cerca di massimizzare il valore e minimizzare i costi, per questo è fondamentale essere consapevoli di tutte le opzioni e capire qual è la soluzione ideale per la vostra azienda.
Gli obiettivi, i modelli di business e le posizioni geografiche influenzano la strategia di pagamento di un'azienda, motivo per cui non esiste un modello unico per tutti. Definire una strategia di pagamento e stabilire i passaggi chiave per renderla competitiva è di cruciale importanza per garantire il successo di un'azienda. Per ottimizzare la vostra strategia finanziaria e beneficiare di un'assistenza specializzata, contattateci e i nostri esperti vi guideranno attraverso i nostri servizi e vantaggi.
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