Attenzione: La Banca del Giappone potrebbe intervenire sui cambi

Post Picture
Post Picture

Publication date

Blog_article_jpy

 

Questa è una tematica sui cui noi di iBanFirst ci focalizziamo da qualche giorno. I segnali premonitori di un intervento sui cambi della Banca del Giappone si stanno concretizzando. La Banca del Giappone è infatti abitudinaria, come d’altronde lo è la Banca Nazionale Svizzera. Questa settimana il cambio EUR/JPY ha raggiunto un massimo di 139,67 (che funge da solida resistenza dal 2015). Il deprezzamento dello Yen è evidente contro tutte le altre divise: l’USD/JPY ha raggiunto la soglia dei 129,41 (massimo degli ultimi 20 anni) mentre l’AUD/JPY ha toccato i 95,75 (punto più alto dal 2015).

Due fattori principali spiegano il movimento dello yen: la diminuzione dell’avversione al rischio (il conflitto in Ucraina non sembra essere più percepito come un fattore destabilizzante sul mercato dei cambi) e soprattutto i ragionamenti di politica monetaria. La Banca del Giappone mantiene una posizione ultra accomodante (segnata soprattutto da un controllo della curva dei tassi al fine di evitare che il costo del denaro non schizzi alle stelle) mentre tutte le sue consorelle hanno avviato una fase di indurimento monetario più o meno pronunciato. Ciò comporta una differenza a livello dei tassi di rendimento sul mercato obbligazionario. Il rendimento dei titoli di stato a 10 anni giapponesi, solitamente usato da referenza al mercato, è pari allo 0.25% mentre l’equivalente USA è al 3% e continua ad aumentare. Tutto questo si traduce in un riposizionamento degli operatori in favore di valute a rendimento più elevato rispetto allo yen giapponese, come nel caso dell’euro.

Nella notte tra martedì e mercoledì, il ministro delle finanze giapponese Sunichi Suzuki ha espresso preoccupazione per i rapidi movimenti del mercato dei cambi che sono percepiti come "indesiderabili". Nel linguaggio silenzioso dei politici di alto livello, questo è un messaggio forte. Per il momento, le autorità giapponesi si limitano a esprimere la loro preoccupazione. Nonostante un leggero rafforzamento negli ultimi giorni, la tendenza di fondo resta al ribasso per il JPY. Non escludiamo che EUR/JPY possa toccare la soglia dei 140 nelle prossime sessioni. Se gli interventi verbali delle autorità giapponesi non saranno sufficienti (e, molto probabilmente, sarà questo il caso), queste potranno decidere di intervenire direttamente sul mercato dei cambi. La Banca del Giappone è abituata a questo tipo di operazioni anche se, ironicamente in passato si è trattato di operazioni volte ad abbassare il tasso di cambio e non di sostenerlo. C’è quindi da aspettarsi nei prossimi giorni un probabile rimbalzo della volatilità che porterà inevitabilmente ad un aggiustamente di tutte le strategie di hedging relative alla valuta nipponica.

Un intervento diretto della Banca del Giappone comporterebbe delle conseguenze anche sulle altre valute. Nelle nostre previsioni annuali svelate all’inizio dell’anno, vi avevamo allertato contro il rischio di un alta volatilità sul mercato dei cambi. La contrapposizione di diverse politiche monetarie e gli interventi dei vari stati potrebbero provocare numerosi rimbalzi su tutte le coppie valutarie specialmente su quelle in euro.

Il periodo di relativa tranquillità che abbiamo conosciuto sul mercato dei cambi sembrerebbe vicino alla fine.

 

Categoria