Febbraio 2024 - Analisi Economica Mensile

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Scopri gli ultimi sviluppi del mercato valutario e anticipa i rischi di fluttuazione.

Il ritorno di Trump

 

Le elezioni lasceranno il segno nel 2024. La nomina del Presidente degli Stati Uniti del 5 novembre sarà sicuramente il momento più atteso dell’anno. Sebbene le prospettive siano ancora molto incerte, sembrerebbe che ci stiamo dirigendo verso una replica del 2020. L’8 febbraio la Corte Suprema esaminerà se gli Stati americani potranno squalificare Donald Trump dalle elezioni presidenziali (e non si escludono colpi di scena). Anche se Trump riuscisse ad evitare la squalifica, ciò non segnerebbe comunque la fine dei suoi inconvenienti legali. Ci sono tutti i presupposti perché il 2024 sia un anno di elevata volatilità.

 
EUR/USD

Massimo: 1.1000  Minimo: 1.0722 Variazione: -1.78%

Gli operatori di mercato continuano a mantenere posizioni rialziste sul dollaro che, fungendo da copertura contro il rischio geopolitico, riflette le aspettative secondo cui l’economia statunitense possa continuare a sovraperformare quella dell’Eurozona nel 2024. Anche ipotizzando un’espansione nulla per tutti e quattro i trimestri del 2024 (scenario impossibile), l’effetto riporto sulla crescita1 dal 2023 garantirebbe agli Stati Uniti un aumento almeno dell’1.3% quest’anno. Lo stesso, non si può dire per l’Eurozona. Di conseguenza, non escludiamo che la coppia EUR/USD possa tornare in area 1.07 nel breve termine.

 
EUR/GBP

Massimo: 0.8684 Minimo: 0.8513 Variazione: -1.56%

Il taglio dei tassi di interesse deve attendere. Come previsto dagli analisti, la Banca d’Inghilterra (BOE) ha mantenuto invariato il costo del denaro, nella riunione del 1° febbraio. Tuttavia, i dettagli su come hanno votato i membri del Comitato Esecutivo di politica monetaria sono piuttosto interessanti, in quanto un solo componente ha votato per una manovra espansiva. Esattamente come per le altre Banche Centrali dei Paesi sviluppati, la BOE tenterà sicuramente di prendere tempo prima di effettuare un taglio dei tassi, e agirà solamente quando sarà sicura che l’inflazione sia completamente sotto controllo. Non vi è alcuna certezza che ciò possa cambiare radicalmente l’andamento della coppia EUR/GBP, che tende a mantenersi all’interno di un intervallo ben definito da diversi anni.

 
GBP/USD

Massimo: 1,2787 Minimo: 1,2609 Variazione: -0,80%

Per la gran parte di gennaio, la coppia valutaria ha oscillato all’interno di un intervallo piuttosto circoscritto. Nel lungo periodo ci aspettiamo che il dollaro continui a sovraperformare la sterlina (in virtù di un’economia più forte, minori tagli dei tassi previsti da parte del mercato e un enorme afflusso di capitali atteso verso gli Stati Uniti invece che in Europa). Fino ad ora, abbiamo assistito al consolidamento della coppia GBP/USD, con le quotazioni del tasso di cambio che si sono inizialmente avvicinate intorno a 1.27-1.28. Attenzione però: un breakout in entrambe le direzioni potrebbe essere potenzialmente esplosivo, soprattutto dopo un periodo così lungo di stabilizzazione.

 
EUR/CNH

Massimo: 7.9420 Minimo: 7.7083 Variazione: +0.44%

Coloro che scommettono su un massiccio stimolo monetario da parte del Governo cinese, rimarranno delusi nel 2024. La Central Economic Work Conference, tenutasi a Pechino all’inizio di dicembre, ha stabilito due priorità sul fronte economico: nessun aumento della spesa pubblica e tagli fiscali molto modesti, limitati ai settori high tech e manufatturiero. Allo stesso tempo, la Cina vorrebbe mantenere stabile la propria divisa ad ogni costo. Ci aspettiamo quindi che il tasso di cambio EUR/CNH si attesti tra 7.70 e 7.90, almeno nel breve termine.

 
EUR/CHF

Massimo: 0.9475  Minimo: 0.9343 Variazione: +0.38%

Nel breve periodo, è probabile che la coppia EUR/CHF possa continuare ad oscillare nella fascia compresa tra 0.93-0.96, soprattutto dato che la politica monetaria non sembri rappresentare un fattore di differenziazione. La Banca Nazionale Svizzera (BNS), che ha ridotto drasticamente i suoi interventi sul mercato (fino ad ora utilizzati per contenere l’apprezzamento del franco), ha apertamente dichiarato lo scorso dicembre di essere completamente a proprio agio con le attuali quotazioni valutarie. Considerati i flussi in ingresso molto consistenti che favoriscono la divisa nazionale, è probabile che nel lungo termine questi siano in grado di limitare il potenziale rialzista della coppia EUR/CHF.

 

EUR/CAD

Massimo: 1.4730 Minimo: 1.4499 Variazione: -0.20%

Nella riunione di gennaio, la Banca Centrale Canadese (BOC) ha implicitamente indicato come gli aumenti dei tassi siano formalmente terminati. Nonostante ciò, il futuro riserva numerose sfide: per quanto l’inflazione nei servizi abbia raggiunto il picco a metà del 2023, la crescita dei prezzi in alcuni settori chiave dell’economa rimane ancora troppo elevata. In aggiunta, come se non bastasse, non è da escludere la prospettiva di una recessione. Manteniamo quindi una visione rialzista sulla coppia EUR/CAD.


EUR/AUD

Massimo: 1.6696 Minimo: 1.6128 Variazione: +2.50%

I mercati monetari stimano al 50% che la Reserve Bank of Australia (RBA) possa attuare un primo taglio dei tassi di interesse già il prossimo maggio, senza escludere due ulteriori manovre espansive immediatamente successive. A nostro avviso, questo scenario è alquanto ottimistico, motivo per cui continuiamo ad avere una visione rialzista sulla coppia EUR/AUD.

 

 

EUR/JPY

Massimo: 162.81 Minimo: 155.07 Variazione: +2.01%

A seguito della prima riunione di quest’anno, la Banca del Giappone (BOJ) non ha rilasciato il minimo indizio sulla possibilità di un rialzo del costo del denaro. I tassi di interesse di riferimento sono rimasti invariati al -0.1%, così come è rimasto inalterato il meccanismo di controllo della curva dei rendimenti. L’inflazione ha superato ormai da un anno l’obiettivo fissato dalla BOJ, e non si prevede che gli aumenti dei prezzi tornino al 2% quest’anno. Questo scenario suggerisce che un teorico inasprimento monetario non sia completamente da escludere, anche se la tempistica sull’eventuale implementazione fa sorgere i dubbi più grandi. Nel breve periodo, l’incertezza sulla traiettoria futura delle decisioni di politica monetaria giapponese, continua a danneggiare lo yen.


EUR/HUF

Massimo: 390,43 Minimo: 382,80 Variazione: +0,41%

Nel breve periodo, è molto probabile che la coppia continuerà a fluttuare all’interno dell’intervallo 380.00-400.00. Entro la fine dell’anno, momento in cui ci potrebbe essere maggior visibilità sulla programmazione di allentamento monetario da parte della BCE, il differenziale tra i tassi di interesse potrebbe svolgere un ruolo di maggior rilevanza sull’evoluzione della coppia EUR/HUF. Con il processo di disinflazione ben avviato (soprattutto a causa del calo dei prezzi di cibo e carburante), riteniamo che la Banca Centrale Ungherese possa essere la più accomodante, mantenendo l’attuale ritmo di allentamento di 75 punti base. Non è quindi da escludere un taglio complessivo di 400 punti base quest’anno, in linea con le aspettative degli analisti. Contrariamente a quanto atteso da altri economisti, non riteniamo che l’attuale blocco del Mar Rosso costituisca una minaccia reale per le prospettive di inflazione. La deviazione delle navi attraverso il Capo di Buona Speranza, comporterebbe un costo aggiuntivo di soli 400 euro a container, sicuramente non sufficienti a giustificare i timori relativi all’eccessiva crescita dei prezzi. Nonostante ciò, l’inflazione potrebbe aumentare leggermente nella seconda metà del 2024, all’esaurirsi degli effetti positivi delle manovre espansive. Questa prospettiva dovrebbe spingere la Banca Centrale Ungherese ad evitare tagli dei tassi maggiori di 100 punti base.


USD/HUF

Massimo: 361,40 Minimo: 352,80 Variazione: +1,61%

Siamo ben lontani dal consenso degli analisti. I mercati monetari stimano che l’allentamento della FED e l’indebolimento dell’economia americana siano coerenti con un dollaro relativamente più debole. Tuttavia, ciò che sta accadendo sul mercato FX non si adatta bene a questa narrazione. Nelle ultime settimane abbiamo notato come gli investitori abbiano allentato le previsioni di novembre e dicembre relative ai tagli anticipati dei tassi di interesse in tutto il mondo, invertendo la svalutazione del dollaro. Riteniamo quindi che gli analisti siano troppo aggressivi sulle manovre espansive attese e che la FED possa tagliare i tassi di interesse in minor misura e più tardi del previsto. Il mercato sconta un primo allentamento monetario a maggio (85% di probabilità), e valuta una manovra complessiva di 160 punti base per quest’anno. Ma cosa accadrebbe se la Federal Reserve iniziasse a tagliare i tassi di interesse solo nella seconda metà dell’anno e con una portata molto inferiore (50-75 punti base)? Questa è la nostra visione. Riteniamo che il dollaro possa rafforzarsi per tutto l’anno, poiché l’economia statunitense continua a sovraperformare quella europea, aumentando le probabilità che gli allentamenti monetari siano inferiori al previsto, il che comporterebbe la possibilità di un rialzo della coppia USD/HUF. Non è quindi da escludere un potenziale ritorno a quota 365.00 nei prossimi mesi.

 

 

1L’effetto riporto (o carry-over effect) è un indice capace di fornire un’indicazione di cosa accadrebbe se la crescita di un Paese fosse nulla nei trimestri successivi. Ad esempio, se il PIL di un dato anno fosse pari a 100 euro nel primo trimestre, 101 euro nel secondo, 102 euro nel terzo e 103 euro nel quarto, il PIL complessivo sarà pari a 406 euro. Qualora il PIL trimestrale rimanesse allo stesso livello dell’ultimo registrato, ossia 103 euro, per tutto l’anno successivo, il PIL per quell’anno ammonterebbe a 412 euro. Questo, mostra come il PIL possa aumentare da un anno all’altro anche con una crescita trimestrale dello 0%.

 

Calendario Economico

 


DATA VALUTA EVENTO
05/02 CNH Entrata in vigore del taglio del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche cinesi (misura di stimolo al credito)
06/02 AUD Riunione della Banca Centrale
08/02 USD La Corte Suprema degli Stati Uniti dovrà esaminare se gli Stati americani potranno squalificare Donald Trump dalle elezioni presidenziali a causa dei suoi tentativi di annullare i risultati delle votazioni del 2020 e del suo ruolo nell’insurrezione del 6 gennaio
09/02 CNH Inizio dei festeggiamenti del Capodanno cinese
13/02 USD Inflazione statunitense (prezzi al consumo) 
16/02 USD Indice dei prezzi alla produzione degli Stati Uniti
27/02 HUF Riunione della Banca Centrale

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