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È tempo di una pausa?
Per l’inizio di questo anno la domanda chiave è: quando le banche centrali concluderanno il loro ciclo di azioni restrittive? Qualcuna lo ha già fatto (la Banca del Canada e la Banca d’Inghilterra) mentre le altre saranno propense a farlo entro l’estate. Tuttavia, ciò non significa che la battaglia contro l’alta inflazione sia finita. Come ha sottolineato la settimana scorsa Jerome Powell, il Presidente della Federal Reserve statunitense (Fed), le banche centrali tendono ad annunciare prematuramente la loro vittoria contro l’inflazione. La parola d’ordine quindi è vigilanza. Secondo noi, ciò significa che i tassi di interesse rimarranno alti per un periodo di tempo esteso e che le aspettative circa futuri tagli dei tassi, che sono stimate nel mercato nella seconda metà dello scorso anno, sono chiaramente errate. Un periodo di alti tassi di interesse dovrebbe prevalere ancora per un lungo periodo di tempo, portando a condizioni finanziarie più restrittive.
EUR/USD
Massimo: 1.1002 Minimo: 1.0515 Variazione: +0.02%
L’EUR/USD ha subìto un forte rafforzamento nel mese di gennaio. Ciò, è dovuto in parte alla presenza di buone notizie rispetto a quelle negative sull’eurozona. Alla fine, la tanto temuta recessione non si è presentata ed anche la crisi energetica non sembra così grave come ci si aspettava. Sul fronte monetario, la Banca Centrale Europea (BCE) annuncerà molto probabilmente il prossimo marzo un aumento di altri 50 punti base prima di decidere sull’andamento futuro dei tassi di interesse, approccio simile anche per la Fed. La mera differenza è che i rialzi della Fed saranno più contenuti (di 25 punti base). Nel breve periodo, la politica monetaria non si prospetta come un fattore determinate per la direzione che prenderà l’EURUSD. Siamo ancora rialzisti sulla coppia. Tuttavia, a febbraio saranno necessari nuovi catalizzatori per spingere la sua corsa oltre il valore di 1.10.
EUR/GBP
Massimo: 0.8977 Minimo: 0.8734 Variazione: +1.30%
L’EUR/GBP è una delle coppie su cui abbiamo meno dubbi in relazione al sua andamento sia nel breve che nel medio periodo. Un suo rafforzamento è lo scenario più plausibile. Il prossimo obiettivo è raggiungere e superare il livello di 0.90. La lunga e attesa recessione nel Regno Unito (di cinque trimestri, secondo le stime della Banca d’Inghilterra), insieme all’acuta crisi energetica, porteranno il Regno Unito ad una recessione prolungata. Prevediamo una presa di beneficio per la coppia EURGBP, in particolare a seguito dell’ottima performance della scorsa settimana. Ma la tendenza rimane rialzista, secondo la nostra visione.
EUR/JPY
Massimo: 142.86 Minimo: 137.92 Variazione: -0.16%
L’EUR/JPY ha subìto una forte impennata a gennaio. Il mercato aveva previsto un inasprimento della politica monetaria giapponese (a causa della crescente inflazione) ma ciò non si è realizzato. Il cambiamento del governatore della banca centrale giapponese del prossimo aprile sarà probabilmente un’opportunità per la revisione della politica monetaria strategica (che porrà inevitabilmente fine alla politica degli interessi negativi). Non pensiamo che le aspettative del mercato siano errate ma bensì delle tempistiche. Col tempo, quindi, gli investitori dovrebbero essere incoraggiati a investire nello Yen.
EUR/CHF
Massimo: 1.0086 Minimo: 0.9828 Variazione: +0.56%
La coppia EUR/CHF si è mantenuta abbastanza stabile per diversi giorni, oscillando intorno alla parità. Il rafforzamento dell’euro è semplicemente dovuto al fatto che le buone notizie riguardo la direzione economica dell’UE all’inizio di questo anno hanno superato quelle cattive. Questo, ha portato ad un riposizionamento degli investitori, che ora stanno andando long sull’euro. Detto questo, dubitiamo che questo rally contro il franco svizzero continuerà. La valuta svizzera dovrebbe performare bene quest'anno. Ci aspettiamo che la Banca Nazionale Svizzera mantenga un atteggiamento aggressivo (a favore della stretta monetaria) per qualche tempo, poiché le preoccupazioni per l'alta inflazione sono aumentate.
EUR/CAD
Massimo: 1.4643 Minimo: 1.4270 Variazione: +0.22%
L'EUR/CAD ha avuto un andamento altalenante nel mese di gennaio, ma l'euro sembra aver ripreso slancio. I buoni dati economici dell’eurozona (una sorpresa per molti analisti) sono un fattore di rialzo per la valuta, anche se probabilmente ciò non durerà a lungo. A questo si aggiunge la pausa nella politica monetaria della Banca del Canada, che rappresenta un fattore al ribasso per il CAD (il tasso di interesse è stato portato al 4,5% dopo un ottavo e ultimo aumento consecutivo di 25 punti base). Non è escluso che l'EUR/CAD tornerà ai suoi massimi annuali, in area 1.4600.
EUR/AUD
Massimo: 1,5979 Minimo: 1.5307 Variazione: -0.32%
La Reserve Bank of Australia ha colto il mercato di sorpresa martedì. Ha aumentato il tasso di riferimento di 25 punti base (come previsto) ma non ha annunciato una futura pausa nella politica monetaria (che era attesa dai trader FX). Al contrario, ha annunciato la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi nel breve termine per combattere le pressioni inflazionistiche (l'indice dei prezzi al consumo è ai massimi da tre decenni). Questo spiega il crollo di EUR/AUD nelle contrattazioni di martedì. L'AUD potrebbe quindi beneficiare nel breve termine di due fattori di sostegno: la riapertura cinese (che rappresenta uno stimolo economico per l'Australia) e un inasprimento della politica monetaria.
EUR/CNH
Massimo: 7.4037 Minimo: 7.2028 Variazione: +0.12%
La coppia valutaria EUR/CNH si è tenuta più o meno in linea con le nostre aspettative. La mancanza di una recessione nella zona euro ha portato ad un riposizionamento da parte degli investitori in euro (come acquirenti). A ciò si aggiunge il deprezzamento sottostante del renminbi. Ciò riflette in parte l'ambizione della Cina di svalutare la sua divisa per stimolare la sua economia, che sta emergendo da un lungo periodo di stasi. Continuiamo ad essere ottimisti su questa coppia nel medio periodo. La situazione non dovrebbe cambiare radicalmente nei prossimi mesi.
EUR/HUF
Massimo: 401.09 Minimo: 384.64 Variazione: -0.29%
Se il 2022 è stato un anno terribile per il Fiorino ungherese, il 2023 è destinato a segnare una rinascita. La divisa ungherese ha avuto un inizio anno impressionante (è uno dei migliori risultati tra le divise emergenti). Diversi, sono i fattori che affermano un apprezzamento del Fiorino: l'aumento della coppia EUR/USD (che ha ripercussioni positive sul Fiorino ungherese), la propensione al rischio del mercato dei cambi (legata all'assenza di recessione), la diminuzione delle tensioni sul fronte geopolitico, il tono ancora aggressivo della banca centrale ungherese e un inevitabile miglioramento delle relazioni tra Budapest e Bruxelles. Gli investitori sono ora prevalentemente posizionati come acquirenti del Fiorino ungherese (HUF). Se da un lato la divisa non sarà certo in grado di sfuggire dalle prese di profitto, noi siamo convinti in iBanFirst che questo sarà un anno molto positivo per la divisa Ungherese.
USD/HUF
Massimo: 379,81 Minimo: 351,03 Variazione: -0.69%
Alla pubblicazione delle nostre previsioni sul mercato dei cambi per il 2023, abbiamo ribadito che il primo trimestre del 2023 potrebbe essere un periodo sottoperformante per il dollaro americano. Questo è già stato dimostrato contro l'HUF. La coppia valutaria dollaro-fiorino ungherese, ha perso più terreno a gennaio (-0.69%) e questo è sicuramente solo l'inizio. Oltre ai sopracitati fattori di sostegno per la divisa Ungherese (o anche per la coppia EUR/HUF), va anche tenuto presente che il dollaro è penalizzato dal riposizionamento globale degli investitori all'inizio dell'anno in quanto evitano i paradisi sicuri (e.s. tutto denominato in dollari) e passare a strumenti percepiti come più rischiosi (in particolare gli asset europei). Anche la direzione dei flussi finanziari, che stanno uscendo dalla zona del dollaro e si dirigono verso l'Europa, è una tendenza fondamentale che spiega la debole performance dell'USD/HUF all'inizio di quest'anno.
Calendario economico
DATA | VALUTA | EVENTO |
10/02 | GBP | IV trimestre 2022 PIL |
14/02 | USD | Indice sui prezzi al consumo di gennaio (stima preliminare) |
15/02 | GBP | Indice sui prezzi al consumo di gennaio |
21/02 | EUR | German ZEW, Indice sul sentimento del mercato, Febbraio |
22/02 | EUR | German IFO index di febbraio |
28/02 | HUF | Riunione di politica monetaria |
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