Marzo 2024 - Analisi Economica Mensile

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Scopri gli ultimi sviluppi del mercato valutario e anticipa i rischi di fluttuazione.

Cosa è successo alla volatilità?

 

La volatilità implicita delle principali coppie valutarie sul mercato dei cambi rimane bassa. Questa tendenza si sta ormai consolidando da diversi mesi e, in mancanza di un cambiamento sostanziale di rotta, ci aspettiamo che le prospettive non mutino nel breve termine. L’andamento della coppia EUR/USD rimane incerto, mentre il cambio EUR/JPY sembrerebbe essere ancorato ad una tendenza rialzista, dovuta alla debolezza strutturale dello yen giapponese. La nostra visione sulla coppia EUR/GBP rimane neutrale, anche a fronte della lateralità che ha interessato il tasso di cambio negli ultimi mesi. Tuttavia, l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali statunitensi e l’elevato rischio geopolitico (soprattutto in Europa), non escludono un possibile ritorno della volatilità nei prossimi mesi.

 
EUR/USD

Massimo: 1.0915  Minimo: 1.0699 Variazione: +1.40%

Non sembrerebbero esserci motivi reali per essere ottimisti riguardo all’andamento della coppia EUR/USD, soprattutto se considerato che è sempre più probabile che l’economia statunitense superi la sua controparte dell’Eurozona. L’indagine ISM sul settore manufatturiero americano ha evidenziato una forte ripresa delle attività, mentre la FED di Atlanta ha aumentato drasticamente le previsioni di crescita economica per il primo trimestre al 3.2%, rispetto al 2.9% di metà febbraio. Per quanto queste previsioni siano altamente volatili, trasmettono un segnale positivo agli investitori, che ottengono nuove conferme sulla resilienza economica del Paese. La situazione all’interno della Zona Euro è completamente diversa: la Germania è in recessione, la crescita è in stallo e la spesa dei consumatori potrebbe non sostenere le continue pressioni. Tutte questi fattori suggeriscono un potenziale apprezzamento del dollaro.

 
EUR/GBP

Massimo: 0.8576 Minimo: 0.8492 Variazione: +0.18%

Per diversi mesi, la coppia EUR/GBP si è mantenuta all’interno di un intervallo di negoziazione, alle volte molto ristretto. È probabile che questa situazione non subisca alcuna variazione, anche nei prossimi mesi. I mercati finanziari scontano che la Bank of England possa tagliare i tassi di interesse di riferimento di soli 60 punti base quest’anno (rispetto ai 75 stimati a febbraio). Per quanto ciò possa garantire alla sterlina un supporto marginale nel lungo periodo, non ci aspettiamo che la coppia EUR/GBP sia la più volatile di marzo.

 
GBP/USD

Massimo: 1.2759 Minimo: 1.2518 Variazione: +1.23%

Nelle ultime settimane, la coppia GBP/USD ha tentato diverse volte, senza ancora alcun successo, di realizzare un recupero tecnico. La tendenza ribassista sottostante sembrerebbe persistere, soprattutto in presenza di un rafforzamento del dollaro che continua ad attrarre la maggior parte dei flussi. Naturalmente queste dinamiche non sono soggette a rapidi mutamenti. Ad oggi, il tasso di cambio ha perso più del 6% dall’inizio del ciclo di inasprimento monetario globale, iniziato nel 2022.

 
EUR/CNH

Massimo: 7.8653 Minimo: 7.7228 Variazione: +0.57%

La Cina sta attualmente attraversando un periodo molto particolare. Sebbene il tasso di cambio EUR/CNH abbia registrato un sostanziale ribasso negli ultimi mesi, i più recenti dati di bilancio della Banca Centrale mostrano un netto aumento delle riserve. Come regola generale, quando lo yuan si deprezza, le riserve dovrebbero diminuire, poiché la Banca Popolare Cinese interviene (vendendo asset) per indebolire la divisa. Alcuni analisti ritengono che questa manovra sia gestita dalle banche commerciali cinese e non dalla Banca Centrale. Per quanto questa ipotesi sia credibile, è importante ricordare come la stessa dinamica si sia già presentata in passato, proprio su ordine di Pechino. In ogni caso, continuiamo ad ipotizzare un possibile deprezzamento dello yuan nei prossimi mesi, necessario per rilanciare il motore economico della nazione attraverso le esportazioni.

 
EUR/CHF

Massimo: 0.9624  Minimo: 0.9305 Variazione: +2.85%

La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha riservato agli analisti una piccola sorpresa. I dati relativi ai depositi presso la Banca Centrale hanno mostrato come essa sia intervenuta sui mercati valutari lo scorso gennaio, indebolendo il franco. Pur non escludendo che queste manovre siano ancora in atto, non abbiamo ancora accesso alle informazioni necessarie per poter verificare questa tesi. Ad oggi, il tasso di cambio effettivo reale della divisa svizzera rimane in prossimità dei suoi livelli record. Questa situazione potrebbe non essere ottimale per i decisori politici e per le società esportatrici del Paese, il che spiegherebbe la necessità di svalutazione del franco. L’attenzione resta quindi la prerogativa principale per chi è esposto a questa divisa.

 

EUR/CAD

Massimo: 1.4741 Minimo: 1.4472 Variazione: +1.51%

Quando la crescita rallenta, l’inflazione diminuisce: questo è esattamente ciò che sta finalmente accadendo in Canada. A gennaio, l’indice dei prezzi al consumo si è attestato al 2.9% su base annua. Nel breve periodo non dovrebbe cambiare molto dal punto di vista valutario. La probabilità che la Bank of Canada possa alzare i tassi di interesse di riferimento a marzo è pari ad appena il 30%.


EUR/AUD

Massimo: 1.6695 Minimo: 1.6375 Variazione: +0.63%

Ci sono tutte le ragioni per credere che l’inflazione possa registrare una brusca ripresa in Australia (come nel caso della Nuova Zelanda), il che potrebbe posticipare il tanto atteso processo di allentamento monetario. Per quanto si sia creato un clima di attesa, qualora la traiettoria dei prezzi dovesse seguire lo stesso risvolto della Nuova Zelanda, la Reserve Bank of Australia potrebbe nuovamente mettere sulla bilancia una possibile manovra restrittiva (!), come già dichiarato dalla controparte neozelandese. Questa prospettiva rafforzerebbe naturalmente il dollaro australiano.

 

 

EUR/JPY

Massimo: 163.80 Minimo: 158.55 Variazione: +2.28%

La nuova impennata dell’inflazione ha riacceso il dibattito su un possibile rialzo dei tassi di interesse in Giappone. A gennaio, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) si è attestato al 2.2% su base annua, in aumento rispetto all’1.9% atteso. Escludendo invece le voci più volatili, l’inflazione core ha registrato un incremento del 2.0%. Nonostante ciò, dubitiamo che la Bank of Japan sia realmente pronta a normalizzare la propria politica monetaria, mentre i mercati finanziari prevedono un primo aumento dei tassi di riferimento già a partire da aprile. Non è da dimenticare che la debolezza dello yen (dovuta al basso costo del denaro) rappresenta un importante fattore di sostegno per l’economia giapponese, di cui difficilmente potrebbe farne a meno.


EUR/HUF

Massimo: 396.25 Minimo: 382.34 Variazione: +1.81%

Esattamente come previsto, la Banca Centrale ungherese ha deciso di optare per un più massiccio taglio dei tassi di interesse di riferimento (100 punti base) a febbraio. La pubblicazione del prossimo rapporto sull’inflazione dovrebbe avere una forte influenza sull’entità delle manovre future, motivo per cui non escludiamo un allentamento compreso tra i 75 e i 100 punti base nella prossima riunione del 26 marzo. A seconda dei dati macroeconomici, la Banca Centrale potrebbe discrezionalmente sospendere il ciclo espansivo a giugno. Sotto il profilo valutario, la coppia EUR/HUF continua ad oscillare all’interno di un intervallo di negoziazione ormai da diversi mesi, motivo per cui non ci aspettiamo che la situazione cambi nel breve periodo. Per ora, l’euro mantiene la sua posizione di forza, sebbene possa essere difficile il superamento della soglia di 400.


USD/HUF

Massimo: 365.47 Minimo: 351.17 Variazione: +0.5%

Per quanto siano ancora possibili fasi di consolidamento, il dollaro statunitense continua a beneficiare del suo status di bene rifugio, dell’eccellente salute dell’economia americana e degli elevati tassi di interesse a breve termine fissati dalla Federal Reserve. Non è da escludere che questa dinamica possa mantenersi nel breve periodo, soprattutto con la Banca Centrale ungherese impegnata in un significativo processo di taglio dei tassi, che sta esercitando pressioni a ribasso sul fiorino.

 

 

Calendario Economico

 


DATA VALUTA EVENTO
06/03 CAD Riunione della Banca Centrale
06/03 USD Intervento di Jerome Powell, Presidente della Federal Reserve (FED) statunitense
07/03 EUR

Riunione della Banca Centrale

08/03 USD

Dati su occupazione e disoccupazione di febbraio

11/03 USD

Fine del meccanismo di finanziamento della FED per le banche regionali statunitensi

 
12/03 USD Indice dei Prezzi al Consumo di febbraio
19/03 AUD Riunione della Banca Centrale
20/03 USD

Riunione della Banca Centrale

21/03 CHF

Riunione della Banca Centrale

21/03 GBP

Riunione della Banca Centrale

26/03 HUF

Riunione della Banca Centrale

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