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Giugno 2024 - Analisi Economica Mensile

Scritto da iBanFirst | 5-giu-2024 8.37.09
 
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Finalmente!

 

Il ciclo di allentamento monetario dovrebbe iniziare questo mese. Gli analisti stimano che la Banca Centrale Europea (BCE) e la Banca del Canada (BoC) taglieranno i tassi di interesse di riferimento già a partire da questa settimana. Le altre seguiranno nei prossimi mesi: la Banca d'Inghilterra (BoE) ad agosto e la Banca Nazionale Svizzera (BNS) a settembre. Al contrario, la riduzione del costo del denaro da parte della Federal Reserve (FED), questione chiave, rimane ancora incerta. Qualora la FED dovesse essere meno reattiva nell’allentare la politica monetaria, ciò potrebbe incrementare il differenziale tra i propri tassi di interesse e quelli del resto del modo, scenario storicamente associato a volatilità valutaria. Fate attenzione!

 

EUR/USD

Massimo: 1.0905  Minimo: 1.0664 Variazione: +1.03%

Sono quattro i fattori che spiegano l’apprezzamento dell’euro rispetto al biglietto verde: prese di profitto sul dollaro dopo un eccellente primo trimestre; visibilità sulla politica monetaria dell’Eurozona nel breve termine; afflussi di capitali che verranno dirottati nel mercato azionario europeo alla ricerca di società sottovalutate; e qualche buona notizia dal fronte manufatturiero comunitario. Nonostante ciò, nessuno di questi fattori sarebbe destinato a durare nel breve termine. Soprattutto, la storia economica ci insegna che un ampio differenziale tra i tassi di interesse è sempre stato una determinante nei cambiamenti valutari. Con la BCE pronta a tagliare i tassi ben prima della FED, tutto sembrerebbe suggerire che l’euro sia destinato ad indebolirsi.

 

EUR/GBP

Massimo: 0.8616 Minimo: 0.8495 Variazione: -0.75%

L'inflazione del settore dei servizi ha sorpreso al rialzo il Regno Unito ad aprile. Questa nuova dinamica non mette in dubbio la tendenza disinflazionistica, ma potrebbe ridurre la BoE a procedere con maggior cautela. Riteniamo che un primo taglio dei tassi ad agosto sia un’opzione più saggia di un allentamento monetario a giugno. In ogni caso, l’impatto sulla coppia valutaria dovrebbe essere piuttosto debole. L’annuncio delle elezioni generali anticipate il 4 luglio potrebbe creare una certa volatilità sulla sterlina, seppur non modificando la tendenza di fondo.

 

GBP/USD

Massimo: 1.2812 Minimo: 1.2485 Variazione: +1.79%

Riteniamo che l’apprezzamento della sterlina sia insostenibile e guidato da fondamenti errati. Ad oggi, il mercato prevede un taglio dei tassi da parte della FED a settembre, il che spiegherebbe le prese di profitti sul dollaro. Non d’accordo con questo scenario, riteniamo che la FED possa avviare una prima manovra espansiva più tardi (a novembre o dicembre), o addirittura decidere di non agire affatto quest’anno. Al momento, quest’ultima opzione è ampiamente ignorata dal mercato. Se dovesse materializzarsi, ci si potrebbe aspettare un nuovo picco di volatilità.

 

EUR/CNH

Massimo: 7.8990 Minimo: 7.7148 Variazione: +1.12%

Da mesi gli analisti temono una svalutazione dello yuan. È un rischio reale? Non secondo noi. La Cina ha un ampio surplus delle partite correnti, pari a circa l’1-2% del suo PIL. Il surplus commerciale è pari al 3-4% del PIL, mentre il surplus commerciale manifatturiero è addirittura superiore al 10% del PIL. Considerate le dimensioni dell’economia cinese (18.000 miliardi di dollari, pari al 15% del Pil), queste somme sono enormi e una svalutazione dello yuan avrebbe scarsi effetti positivi su questi avanzi. Al contrario, potrebbe invece innescare una massiccia fuga di capitali, uno scenario che Pechino non vuole rivivere dopo aver già sperimentato qualcosa di simile nel 2015-2016.

 

EUR/CHF

Massimo: 0.9933  Minimo: 0.9674 Variazione: -0.81%

Non c’è molto da dire su EUR/CHF. La tendenza della coppia rimane rialzista, e potrebbe essere solo questione di tempo prima che si ancori al di sopra della parità. La BNS sembrerebbe aver sospeso, almeno per il momento, gli interventi sul mercato valutario.

 

 

EUR/CAD

Massimo: 1.4871 Minimo: 1.4606 Variazione: +1.19%

La coppia valutaria mantiene una tendenza a rialzo. Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il prossimo obiettivo è fissato a 1.4910 che, a nostro avviso, potrebbe essere raggiunto nel breve termine, innescando come al solito una scia di prese di profitto.


EUR/AUD

Massimo: 1.6496 Minimo: 1.6230 Variazione: +0.71%

Il dollaro australiano è l’unica divisa tra le G10 in cui le posizioni ribassiste sarebbero aumentate la scorsa settimana, motivo per cui la nostra opinione sul dollaro australiano rimane ancora pessimista. L’incertezza sulla direzione della politica monetaria australiana sicuramente non aiuta. La riunione della Banca Centrale del 18 giugno dovrà essere osservata attentamente per avere un’idea migliore su dove andranno i tassi di interesse nei prossimi mesi. Il mercato è profondamente diviso, con alcuni analisti che prevedono addirittura un inasprimento monetario!

 

 

EUR/JPY

Massimo: 171.62 Minimo: 164.01 Variazione: +1.68%

Curiosamente, la Bank of Japan (BoJ) è intervenuta in almeno tre occasioni a maggio, per un totale di 60 miliardi di dollari (una cifra sicuramente significativa) nel tentativo di far riapprezzare lo yen (fallendo però l’obiettivo). Ad oggi, la divisa nipponica è, contro il dollaro, ancora più debole rispetto a prima degli azioni del Comitato Esecutivo. Anche il mercato sembrerebbe non credere a questa narrativa: gli asset managers e gli hedge funds mantengono ancora posizioni corte sullo yen. Esattamente come gli operatori di mercato, ci aspettiamo che la Bank of Japan inasprisca la propria politica monetaria nella riunione del 14 giugno, una mossa che potrebbe dare un leggero sostegno alla valuta. Ma, per ora, la debolezza dello yen è destinata a perdurare.


EUR/HUF

Massimo: 393.18 Minimo: 382.75 Variazione: +1.03%

È difficile prevedere con certezza cosa deciderà la Banca Centrale ungherese a giugno. Allo stato attuale, un taglio del tasso di riferimento di 25 punti base ha tanto senso quanto un ribasso di 50 punti base. Gli indicatori sono contrastanti, ma non così tanto. Detto questo, temiamo una rinnovata volatilità sul fiorino ungherese nel breve termine a causa dell’imminente revisione da parte di Fitch del rating sovrano dell’Ungheria (le cattive notizie su questo argomento non sono impossibili), motivo per cui è necessario procedere con cautela. Da un punto di vista macroeconomico, la nostra principale fonte di preoccupazione è il crollo della produzione industriale. Sarà difficile cambiare le cose.


USD/HUF

Massimo: 367.21 Minimo: 351.60 Variazione: -0.14%

A nostro avviso, il deprezzamento del dollaro statunitense non è un fenomeno sostenibile. Riflette le prese di profitto dopo un ottimo primo trimestre e, soprattutto, le aspettative errate di un possibile allentamento monetario da parte della Fed a settembre. La verità è che, a giudicare esclusivamente dalle statistiche sull’inflazione statunitense, la probabilità di un taglio dei tassi è estremamente bassa. Senza dubbio siamo contrari nel ritenere che la Fed possa non tagliare affatto i tassi nel 2024. Se ciò si concretizzasse, porterebbe a grandi cambiamenti nel mercato valutario.

 

 

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