Settembre 2022 – Analisi economica mensile

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Il dollaro regna


L’inflazione non è andata in vacanza a Luglio e Agosto. Continua a rimanere a livelli alti su entrambi i lati dell’Atlantico. Questo incoraggia le banche centrali ad essere più aggressive. Un aumento dei tassi di 75 punti base è ipotizzabile per alcune di esse questo mese (USD Federal Reserve, Bank of Canada, Banca Centrale Europea). Il deterioramento dell’ambiente economico, indicato da un crescente rischio di recessione nel mondo sviluppato, è un fattore favorevole per l’avversione al rischio. Restiamo in un mondo dove il dollaro regna. Dall’inizio dell’anno, è stato segnato dalle sue controparti principali: +11.9% contro l’euro, +9.4% contro il dollaro canadese, +7.7% contro il dollaro australiano, etc. Nessuna inversione di tendenza e’ prevedibile nel medio termine, anche se la valuta statunitense si trova in zona ipercomprata (cosa che puo’ solitamente indicare un declino nel breve periodo.

EUR/USD
Massimo: 1,0365 Minimo: 0,9926 Variazione: -2,00 %

Al meeting dei banchieri centrali di Jackson Hole alla fine di agosto, Isabel Schnabel, un membro molto rispettato del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, ha sollecitato un’azione aggressiva al meeting del consiglio direttivo dell’8 settembre. I trader ora si aspettano un rialzo di 75 punti base nell’Eurozona. Tuttavia, questo non sarà abbastanza per invertire la tendenza dell’EUR/USD, secondo noi. Il declino prolungato resta in vigore. Il nostro target di fine anno resta immutato a 0,96. Sarà certamente raggiunto quando la crisi energetica si aggraverà in autunno (ottobre/novembre), cosa che potrebbe affondare l’Eurozona in una recessione. Il dollaro statunitense resta supportato sia da una politica monetaria più aggressiva negli Stati Uniti (il ciclo di restrizione monetaria è iniziato prima che nell’Eurozona), dall’avversione al rischio nei mercati e dal fatto che il picco dell’inflazione è certamente già stato superato negli Stati Uniti (cosa che chiaramente non è accaduta nell’Eurozona).


EUR/GBP
Haut : 0,8660 Minimo: 0,8339 Variazione: +3,26%

L’area 0.3339-40 è un importante supporto per l’EURGBP. È rimasto in vigore per due mesi. Ogni volta che è stato raggiunto, c’è stato un rimbalzo del cross. Questa zona di prezzo dovrà essere attentamente monitorata nelle prossime settimane. Nel caso di una rottura del supporto, potremmo assistere ad un deprezzamento significativo dell’euro contro la sterlina. Questo non è il nostro scenario di base al momento, tuttavia. Piuttosto, ci aspettiamo di rimanere in un ampio intervallo di poco più di 150 pips (fra 0,8340 e 0,8500). La prospettiva di un cambiamento del primo ministro nel Regno Unito è un non-evento per il mercato delle valute. Il suo nome si saprà il 5 Settembre. Al momento della scrittura, sembra che Liz Truss, l’attuale Ministro degli Esteri, è data come favorita nella successione a Boris Johnson (nonostante le sue idee economiche iconoclastiche).


EUR/JPY
Massimo: 139,99 Minimo: 133,40 Variazione: +3,17%

In un ambiente economico che è predisposto al deterioramento (crisi energetica in Europa, crisi immobiliare in Cina, inflazione diffusa, maggiore rischio geopolitico), crediamo che sia saggio essere corti (venditori) di EUR/JPY. La politica monetaria non dovrebbe essere un elemento influente per il cross. L’euro non è sostenuto dalla prospettiva di un’azione più aggressiva da parte della Banca Centrale Europea (aumento di 5 punti base nel tasso di riferimento). La politica monetaria giapponese è immutata e resta ultra-accomodante, anche se il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ha riconosciuto che l’arcipelago dovrebbe finalmente uscire dall’inflazione nel lungo periodo (con la stima di aumento di prezzi al 2,5-3,0% entro la fine dell’anno).


EUR/CHF
Massimo: 0,9837 Minimo: 0,9569 Variazione: +0,39%

Il contesto di mercato delle valute è favorevole al franco svizzero, il quale in tempi di incertezza è un rifugio sicuro (da qui un calo al di sotto della parità sarà probabilmente duraturo). Altri due fattori spiegano la forza del CHF: 1) La Banca nazionale svizzera ha chiaramente espresso di essere favorevole ad un rafforzamento della valuta svizzera al fine di limitare il costo delle importazioni e di conseguenza ridurre l'inflazione; inoltre 2) a differenza dell'Eurozona, la Svizzera non sta affrontando una grave crisi energetica. La Confederazione sta anche valutando la possibilità di revocare la decisione di chiudere tutte le centrali nucleari entro il 2027, decisione presa sulla scia dell'incidente nucleare di Fukushima in Giappone nel 2011. Siamo ribassisti sull’EUR/CHF a medio termine, con un target di prezzo di 0,9420.


EUR/CAD
Massimo: 1,3214 Minimo: 1,2876 Variazione: +0,12% 

Continua il deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro canadese (-9,7% da inizio anno). Questo è certamente solo l’inizio. Il dollaro canadese è sostenuto dai prezzi dell'energia ancora elevati (il WTI è in rialzo del +23% da gennaio, ad esempio) e da una politica monetaria più aggressiva in Canada rispetto all'Eurozona. La riunione della Bank of Canada del 7 settembre dovrebbe comportare un aumento dei tassi di almeno 50 punti base (non è escluso un aumento di 75 punti base). Stimiamo che il tasso chiave potrebbe essere del 3,5% a fine anno (dall'attuale livello del 2,5%). Questo sarà un fattore decisivo che accentuerà il calo dell'EUR/CAD. Il nostro obiettivo a medio termine è 1,2447.


EUR/AUD
Massimo: 1,4778 Minimo: 1,4281 Variazione: +0,04% 

Il trend è ancora ribassista per l’EUR/AUD. Nel mese di agosto è stato raggiunto il nostro precedente obiettivo di 1,4409. Il nostro nuovo obiettivo di prezzo è 1,4000 (una soglia simbolica che potrebbe portare a un rimbalzo a breve termine della coppia). Dal punto di vista dell'analisi tecnica (che è monitorata dagli operatori di mercato), la coppia non è ancora in territorio di ipervenduto. Questo sembra confermare la tendenza ribassista. L'analisi fondamentale sostiene anche il dollaro australiano (in particolare l'aumento dei prezzi delle materie prime e la politica monetaria restrittiva). Prevediamo che il tasso chiave della Reserve Bank of Australia sarà vicino al 4% nel 2023 rispetto all'attuale 1,85% (dopo un aumento di 50 punti base ad agosto).


EUR/CNH
Massimo: 6,9639 Minimo: 6,8098 Variazione: -0,66%

Il mercato dei cambi brulica di voci su un'imminente svalutazione (da non confondere con il deprezzamento!) del CNY. È tutt'altro che certo. Per il momento, EUR/CNH rimane nell’intervallo di cui abbiamo parlato quest'estate, tra 6,80 e 7,00. Sembra che questo sia il livello giusto per le autorità di Pechino nel breve termine. A nostro avviso, una svalutazione del CNY poco prima del XX Congresso del Partito Comunista (che porterà alla riconferma del presidente Xi Jinping per un mandato di cinque anni) sembra un'ipotesi inverosimile, poiché’ invierebbe un messaggio chiaramente sbagliato agli investitori stranieri e sarebbe anche contrario alle recenti dichiarazioni della banca centrale cinese, che ha riaffermato il suo impegno per la stabilità del tasso di cambio.
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Calendario economico
DATA VALUTA EVENTO
02/09 USD Labour Department Employment Report per Agosto
05/09 GBP Il nome del nuovo Primo Ministro inglese sarà svelato
06/09 AUD Meeting della banca centrale
07/09 CAD Meeting della banca centrale
08/09 EUR Meeting della banca centrale
13/09 USD Consumer price index in Agosto (prima stima)
21/09 USD Meeting della banca centrale e aggiornamento sulle proiezioni macroeconomiche

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