Nel panorama aziendale attuale, i pagamenti internazionali sono diventati una parte cruciale della gestione della catena di approvvigionamento e delle operazioni per le imprese, indipendentemente dalla loro entità.
Tutto ciò non senza problemi: il 71% delle aziende ha subito una frode nei processi di pagamento durante il 2021, e in tutta Europa le attività commerciali hanno perso in media il 3% del proprio fatturato a causa di questi raggiri. La presenza di potenziali truffatori e criminali informatici che sfruttano le differenze normative e la costante evoluzione della tecnologia, incombe sugli imprenditori.
Il problema causa notevoli disagi alle piccole e alle medie imprese che effettuano pagamenti internazionali considerevoli. Anche un solo caso di frode può sconvolgere completamente i vostri flussi finanziari e mettere a dura prova la vostra operatività quotidiana.
In questo articolo, tratteremo approfonditamente le ragioni per le quali hanno luogo le frodi sui pagamenti internazionali, scopriremo quali sono i metodi più comuni di raggiro a cui prestare maggior attenzione e forniremo alcuni suggerimenti importanti per salvaguardare efficacemente la vostra attività.
Il punto è questo: tutti i tipi di trasferimenti presentano un certo livello di rischio, ma quando si tratta dei pagamenti internazionali, la componente di complessità aumenta esponenzialmente. Come probabilmente avrete intuito, questi due parametri sono tra di loro fortemente correlati. Quindi, quale particolarità rende i pagamenti internazionali un punto debole di cui i malintenzionati possono approfittare? Vediamolo insieme:
Diversi Paesi e giurisdizioni hanno regole differenti che disciplinano i pagamenti internazionali. L’assenza di coerenza e uniformità rende più difficile prevenire ed identificare una frode per i team finanziari.
I pagamenti transfrontalieri spesso coinvolgono diverse parti, numerose fasi e molteplici divise. Ciascuno di questi punti presenta delle vulnerabilità che i criminali possono sfruttare a loro vantaggio.
I metodi di elaborazione dei pagamenti e le procedure di sicurezza sono in continua evoluzione. Le tecnologie e i protocolli utilizzati in un Paese potrebbero non essere in vigore in un altro, e i responsabili finanziari non sono sempre a conoscenza degli aggiornamenti più recenti. I truffatori sono degli esperti nell’identificare debolezze e disparità delle tecnologie di pagamento, nel tentativo di eseguire trasferimenti fraudolenti.
Sebbene alcuni schemi di frode dipendano da tecnologie sofisticate, i più comuni fanno affidamento su semplici raggiri. Conoscere le tattiche maggiormente utilizzate può aiutarvi ad individuate le attività potenzialmente sospette, prima che le cose vi sfuggano di mano. Date uno sguardo alle tipologie di truffe nei pagamenti internazionali che spesso colpiscono le piccole e medie imprese:
Uno dei trucchi più comuni viene chiamato BEC (business email compromise, ovvero compromissione della posta elettronica aziendale). Ecco come funziona: lo scaltro criminale raccoglie informazioni relative alle relazioni che intercorrono tra rivenditore/fornitore e l’attività commerciale, quanto basta da poter impersonare un soggetto di fiducia. In seguito, inviano un’e-mail che appare come proveniente dal reale fornitore, fornendo nuovi dettagli bancari da utilizzare per i futuri pagamenti. L’ignaro dipartimento di contabilità applica i cambiamenti e, in men che non si dica, il truffatore riceverà il vostro denaro direttamente sul suo conto.
Questa tipologia di truffa è strettamente legata al phishing. In un classico schema di phishing, il criminale finge di essere un fornitore, inviando un’email all’azienda attraverso la quale richiede i dettagli bancari o le credenziali di accesso con un pretesto (ad esempio dover tracciare un pagamento). Una volta ottenute tutte le informazioni, i truffatori potranno prelevare il denaro direttamente dal conto corrente dell’attività.
Come suggerisce il nome, con questa tipologia di truffa il criminale crea una fattura fraudolenta per beni o servizi che non sono mai stati ordinati o ricevuti. Subdolo vero? La cosa peggiore è che questi truffatori sono dei professionisti nel ricreare queste fatture contraffatte per farle sembrare assolutamente reali, rendendo difficile svelare la truffa.
Il tutto avviene attraverso una delle tattiche più comuni: i truffatori riproducono l’aspetto di una vera fattura proveniente da un fornitore di fiducia e ne modificano accuratamente l’indirizzo di pagamento o le informazioni legate al conto corrente. Il team finanziario elabora il pagamento, fidandosi dei dettagli riportati sulla fattura, e voilà, il truffatore scapperà con il vostro denaro.
Anche grandi nomi come Facebook e Google non sono immuni a questo tipo di truffa. Vi ricordate di quando un criminale particolarmente astuto si è finto dipendente di Quanta Computer, uno dei principali fornitori con cui entrambe le società collaboravano? Per due anni, questo truffatore ha inviato centinaia di fatture contraffatte, arrivando ad ottenere la cospicua somma di 120 milioni di dollari prima di essere scoperto.
La dura realtà è che, se questa tipologia di raggiri ha colpito aziende così importanti che hanno a disposizione una tecnologia altamente all’avanguardia, è assolutamente probabile che ciò possa accadere anche ad un’attività come la vostra. È necessario quindi prestare la massima cautela.
Uno degli avvertimenti che possiamo darvi è che i truffatori cercano sempre informazioni che possano far apparire legittima la propria truffa. E dove possono trovare queste informazioni con maggior probabilità? Naturalmente sul sito web pubblico della vostra attività e sui social dei vostri dipendenti. Questi dettagli che potrebbero sembrare insignificanti, come i testimonial o le relazioni connesse alla catena di approvvigionamento, e che condividete orgogliosamente per dimostrare la vostra sostenibilità ESG, possono essere i mezzi che questi astuti criminali sfruttano per ottenere illegalmente il vostro denaro.
Dovete fare attenzione a questa tipologia di frode. La truffa ai danni del CEO è uno schema di ingegneria sociale astuta, in cui un truffatore si finge l’amministratore delegato o un altro dirigente, per richiedere un pagamento urgente. Il criminale si avvale di informazioni pubbliche, spesso raccolte attraverso i canali social del CEO, per creare una falsa richiesta che potrebbe sembrare realmente convincente.
Diamo un’occhiata ad esempi concreti. Non molto tempo fa, un ingegnoso criminale si è imbattuto in un post sui social che riguardava la visita del CEO di un’azienda ad uno dei suoi più importanti fornitori d’oltreoceano. Utilizzando queste specifiche informazioni, il truffatore ha convinto la tesoreria della società a creare un pagamento di un importo piuttosto elevato. Il pretesto? Apparentemente, il CEO aveva siglato un accordo per un enorme volume di materiali grezzi durante la visita ai suoi clienti. Subdolo eh?
La particolarità della frode ai danni del CEO è che spesso è riconducibile alla fragile cultura aziendale. Quando una richiesta sembra arrivare direttamente dai piani alti, gli impiegati spesso esitano nel seguire gli standard di controllo interni e i consueti processi di verifica. Al contrario, è invece più probabile che portino avanti questa richiesta senza porsi troppe domande. Una formazione periodica e i controlli di conformità sono le armi più potenti contro questa tipologia di frode.
La criminalità informatica non si limita solamente alle frodi legate ai trasferimenti internazionali, ma talvolta viene utilizzata per compromettere i sistemi di pagamento bancari o rubare i dati di fornitori e clienti. Come riescono a farlo? Una tattica comune è inviare un’e-mail con un allegato apparentemente innocuo. Ma ecco l’inganno: una volta che il dipendente apre l'allegato, il malware viene attivato, offrendo ai truffatori libero accesso al sistema bancario. Prima che ve ne rendiate conto, grandi somme di denaro vengono trasferite a conti esteri.
Ma non è finita qui. In alcuni casi, i malware inviano un attacco DDoS (distributed denial-of-service, ovvero un attacco distribuito di negazione al servizio), provocando disturbi al sistema informatico della società colpita. E mentre i tecnici si danno da fare per risolvere tali disturbi, i criminali completano subdolamente il trasferimento dei fondi.
A questi livelli, le conseguenze finanziarie di questi attacchi malware possono essere devastanti per qualsiasi tipologia di business. Ma non è tutto. Il danno reputazionale può persistere a lungo anche dopo che l’attacco sia stato sventato, specialmente quando sono state violate le informazioni dei clienti. È un doppio colpo che nessuna attività vorrebbe ritrovarsi a gestire.
Ora che siete degli esperti nel comprendere le forme di frodi più comuni dei pagamenti internazionali, analizziamo le azioni che potreste intraprendere per proteggere la vostra attività.
Per quanto i partner esterni possano fornirvi un certo livello di supporto e rafforzare le vostre difese, è cruciale aumentare la consapevolezza di questi problemi all’interno della propria organizzazione. Vi presentiamo un approccio basato su quattro punti che vi fornirà un molteplice sostegno contro le frodi nei pagamenti transfrontalieri.
Per essere sempre un passo avanti, iniziate valutando regolarmente tutti gli elementi coinvolti nel trasferimento di fondi: il personale, i processi e la tecnologia.
Parlate con i vostri dipendenti per assicurarvi che siano in possesso di una conoscenza approfondita in materia di frodi e controlli di sicurezza. Se ci sono lacune per quanto riguarda questo tipo di informazioni o relativamente alle procedure standard impiegate, organizzate dei seminari formativi per garantire a tutti lo stesso livello di preparazione.
Rivedete i vostri processi di pagamento per assicurarvi che i controlli e i trasferimenti vengano eseguiti appropriatamente. Tutti devono conoscere il proprio ruolo e le proprie responsabilità in questo importante processo.
Esaminate i controlli di sicurezza relativi alla comunicazione e alle tecnologie informatiche. Rendendole più solide, potrete ridurre il rischio di hackeraggio, malware, e criminalità informatica.
Di seguito vi presentiamo tre processi efficaci attraverso i quali è possibile far fronte alle tipologie più comuni di frodi nei pagamenti:
I nuovi impiegati devono ricevere una formazione iniziale per familiarizzare con i più comuni metodi di frode nei pagamenti e le procedure della vostra organizzazione. Nonostante ciò, la prevenzione delle truffe rimane un argomento troppo complesso e in continua evoluzione per essere trattato una sola volta e poi gettato nel dimenticatoio. Al contrario, è necessario stabilire delle sessioni formative regolari per mantenere il vostro team informato in merito ai cambiamenti apportati alle normative e alle tecnologie. Condividete con il vostro team gli aggiornamenti relativi ai processi e alle nuove tecniche di frode nei pagamenti per responsabilizzare i vostri dipendenti ed eliminare qualsiasi tipo di sorpresa.
Collaborare con un fornitore di servizi di pagamento affidabile è la migliore difesa contro le frodi nei pagamenti internazionali. iBanFirst è autorizzato, regolamentato, certificato SEPA e un membro della rete SWIFT. La crittografia e i nostri controlli di sicurezza a livello aziendale offrono una protezione ferrea dei vostri fondi e dei vostri dati.
Supportati dalla nostra tecnologia di pagamento intuiva e all’avanguardia, il vostro team può effettuare pagamenti transfrontalieri e complesse conversioni valutarie in modo semplice e sicuro, grazie ai numerosi controlli legati alle approvazioni dei pagamenti capaci di integrarsi con i vostri processi interni.
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