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Il 2022 sarà l’anno del dollaro?

Scritto da iBanFirst | 6-gen-2022 17.28.01

L’inflazione sarà ancor più fuori controllo nei prossimi mesi? Un evento inaspettato renderà il 2022 un anno emozionante? In entrambi i casi, il dollaro potrebbe avere il vento in poppa.

Anche se lentamente è ormai abbastanza evidente che il potere di acquisto in euro sia diminuito; Martedi’ prossimo l’istituto nazionale di statistica Olandese annuncerà quanto questo sia diminuito a dicembre.A novembre l’inflazione al 5.2% era già quasi al livello più alto da quarant’anni.Questo è nulla in confronto a quanto attualmente sta succedendo negli Stati Uniti: l’inflazione è aumentata quasi del 7% con differenze anche maggiori in alcuni casi specifici. Gli americani spendono considerevolmente di più rispetto a dodici mesi fa per il costo del carburante. Anche se in questo caso l’aumento del petrolio non dovesse continuare, è già evidente che l’inflazione per il momento si attesterà ben al di sopra del 2% target a cui punta la banca centrale americana. Vedremo sicuramente una reazione nel 2022.

L'arma principale contro l’inflazione 

L’aumento dei tassi d’interesse è l’arma principale della Federal Reserve per tenere sotto controllo l’inflazione. In linea con l'aumento dell'inflazione, la probabilità di una serie di rialzi dei tassi di interesse negli Stati Uniti è aumentata notevolmente.A metà settembre il mercato prevedeva una probabilità del 50% che i tassi d’interesse non salissero nel 2022, attualmente questa possibilità è solo dell’1%. Si prevedono tre (probabilità del 30%), quattro ( probabilità del 24%) o addirittura cinque (probabilità dell’11%) aumenti dei tassi d’interesse nell’anno in corso. Questa aspettativa sta iniziando a essere sempre più scontata sul mercato dei cambi.

Un dollaro più attraente

Gli alti tassi di interesse rendono molto attraente detenere la valuta corrispondente. Da quando le aspettative sui tassi di interesse negli Stati Uniti hanno iniziato a salire verso la metà di settembre, il dollaro è cresciuto del 4% nei confronti dell'euro. Se l'inflazione statunitense dovesse rimanere elevata e aumentasse ulteriormente la probabilità di una serie di rialzi dei tassi, il dollaro potrebbe guadagnare ulteriormente terreno. Questo potrebbe anche accadere poichè il dollaro è considerato una valuta rifugio. Nel 2020 quando il panico generato dalla pandemia ha raggiunto il suo picco ( Marzo 2020) il dollaro si è rafforzato nei confronti dell’euro raggiungendo il suo livello più alto in quasi tre anni.

Effetto Shock

Dal punto di vista geopolitico, un'escalation del conflitto tra Cina e Taiwan o un'invasione russa dell'Ucraina potrebbe creare un effetto shock. Inoltre, l'arrivo di una nuova e pericolosa variante del coronavirus o di un altro sviluppo inaspettato della pandemia potrebbe il 2022 ad essere sicuramente un anno movimentato. Per inciso, il dollaro beneficerà del suo ruolo di valuta rifugio solo se il panico colpirà davvero i mercati finanziari. Se una battuta d’arresto provocherà solamente un rallentamento della crescita economica, ci saranno meno probabilità che i tassi di interesse statunitensi vengano aumentati tanto quanto i mercati si aspettano in questo momento.