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Caos monetario in vista?
Salvo sorprese dell’ultimo minuto, le divise delle economie occidentali più sviluppate dovrebbero seguire una traiettoria abbastanza chiara nel breve termine. Gli analisti non escludono che la Banca Centrale Europea (BCE), la Banca del Canada (BOC), la Federal Reserve (FED) e la Banca Nazionale Svizzera (BNS) taglieranno I tassi di interesse di riferimento il prossimo giugno, segnando un potenziale ritorno di coordinamento della politica monetaria. In Asia, la situazione è più complicata e sono richieste tutte le attenzioni del caso nelle prossime settimane. In Giappone, le autorità hanno aperto la possibilità ad un possibile intervento, nel tentativo di frenare il deprezzamento dello yen. In Cina, il Governo sta trasmettendo segnali contraddittori sulle reali intenzioni che riguardano lo yuan: apprezzamento o deprezzamento, chi lo sa? Attenzione al ritorno della volatilità!
EUR/USD
Massimo: 1.0960 Minimo: 1.0725 Variazione: -1.01%
Gli economisti sembrerebbero ormai concordi nell’affermare che non ci siano rischi recessivi per gli Stati Uniti: per il 2024, si prevede una crescita prossima al 2.2%, affiancata da un livello di inflazione del 3.0%. In linea con le nostre aspettative, questo scenario supporta la tesi di un possibile allentamento monetario da parte della FED, a partire da giugno. Per quanto non vi sia alcuna fretta nel rilanciare l’economia, il Presidente della FED Jerome Powel non ha escluso tre possibili tagli dei tassi quest’anno, per un totale di 75 punti base. In questa fase, non crediamo che possa verificarsi un indebolimento del dollaro, che potrebbe preservare la sua relativa forza per tutto il 2024.
EUR/GBP
Massimo: 0.8586 Minimo: 0.8503 Variazione: -0.08%
Per quanto alcuni operatori non condividano questa visione, i mercati monetari stimano che ci sia una probabilità del 56% che la Banca d’Inghilterra possa tagliare i tassi di interesse di 25 punti base a giugno. Sul fronte valutario, non ci dovrebbero essere grandi cambiamenti: esattamente come accaduto nei mesi precedenti, la coppia dovrebbe continuare a muoversi all’interno di un intervallo ben definito.
GBP/USD
Massimo: 1.2895 Minimo: 1.2542 Variazione: -0.98%
La rottura del supporto tecnico in area 1.27 conferma la tendenza ribassista a breve termine. Nel complesso, gli operatori di mercato continuano ad avere una prospettiva rialzista sul dollaro statunitense, con evidenti ripercussioni sulla coppia GPB/USD. Non è quindi da escludere un potenziale ritorno in zona 1.2650, che potrebbe fornire un ottimo punto di ingresso potenzialmente interessante per gli acquirenti.
EUR/CNH
Massimo: 7.8858 Minimo: 7.7821 Variazione: +2.51%
È molto complicato capire cosa voglia fare la Cina con la propria divisa. Negli ultimi mesi, lo yuan ha mostrato una tendenza di indebolimento, coerente con la logica di incoraggiamento all’esportazione, motore principale dell’economia. Nonostante ciò, da circa una settimana, il Governo è intervenuto (attraverso l’ausilio di banche commerciali controllate dallo Stato) per sostenere lo yuan, che ha superato la soglia di 7.2000 contro il dollaro statunitense. Sembrerebbe (ma lo affermiamo in via del tutto provvisoria) che Pechino stia cercando di stabilizzare la coppia USD/CNH attorno a questo valore di riferimento nel breve termine, soprattutto se considerato che, in passato, l’instabilità della divisa cinese (anche nei confronti dell’euro) ha generato sistematicamente forti ripercussioni economiche e finanziarie in tutto il mondo.
EUR/CHF
Massimo: 0.9817 Minimo: 0.9512 Variazione: +1.61%
Sorpresa! Solo pochi investitori se l’aspettavano. La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha colto di sorpresa il mercato, tagliando i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base (all’1.50%) a marzo, mentre un’altra manovra simile è attesa per giugno. Sebbene ciò debba ancora essere confermato, la BNS dovrebbe continuare ad intervenire sul mercato valutario acquistando franchi, il che potrebbe indicare come il continuo rialzo della coppia EUR/CHF possa non essere terminato, rendendo sempre meno astratto un possibile ritorno alla parità.
EUR/CAD
Massimo: 1.4762 Minimo: 1.4555 Variazione: -1.15%
La tendenza sottostante della coppia non dovrebbe essere cambiata dal mese scorso, riconfermando le prospettive rialziste del tasso di cambio. Secondo i mercati monetari, esiste una probabilità dell’80% che la BOC riduca i tassi di riferimento di 25 punti base a giugno. A nostro avviso, è improbabile che questo possa modificare la traiettoria della coppia EUR/CAD, complice il forte coordinamento sulle manovre di politica monetaria in atto.
EUR/AUD
Massimo: 1.6744 Minimo: 1.6442 Variazione: -0.87%
In base all’ultimo rapporto del Commitment of Traders settimanale redatto dalla CFTC (l’equivalente dell’ente regolatore del mercato azionario statunitense), i trader valutari non hanno mai avuto posizioni ribassiste così massicce sul dollaro australiano. Questa situazione senza precedenti evidenza la forte incertezza che circonda la politica monetaria australiana, spiegando in gran parte la visione pessimistica degli investitori. L’ultimo bollettino della Banca Centrale ha sottolineato quanto un rialzo dei tassi o un loro ribasso siano egualmente probabili, sulla base dell’andamento economico del Paese. Queste dichiarazioni mettono in luce come in alcune regioni la guerra all’inflazione si stia rivelando più complicata di quanto inizialmente previsto.
EUR/JPY
Massimo: 165.36 Minimo: 160.21 Variazione: -0.26%
C’era solo da aspettarselo. La scorsa settimana lo yen giapponese ha raggiunto il livello più basso sul dollaro statunitense dal 1990, con le autorità nipponiche che hanno successivamente espresso profonda preoccupazione per le eccessive fluttuazioni dei tassi di cambio. Per il momento, gli interventi del Giappone sono solo verbali, ma se lo yen dovesse continuare ad indebolirsi non sarebbe da escludere un’azione diretta sui mercati valutari. La storia ci ricorda che le operazioni sui tassi di cambio sono efficaci nel lungo periodo solo se coordinate, motivo per cui sarebbe necessario un intervento anche da parte degli Stati Uniti (cosa piuttosto improbabile). Continuiamo quindi a ritenere che lo yen possa rimanere relativamente debole per gran parte del 2024, sebbene il tasso di cambio effettivo reale della divisa giapponese sia ormai ai minimi dalla fine degli anni ’70.
EUR/HUF
Massimo: 399.71 Minimo: 391.89 Variazione: -0.25%
Secondo alcuni studi di analisi tecnica, non è da escludere un tentativo di rottura del livello in prossimità di area 400 nel medio termine. Per quanto realistico, escludiamo che ciò possa succedere nel breve periodo, e ipotizziamo piuttosto una stabilizzazione della coppia tra 390 e 400. È improbabile che la politica monetaria costituisca un fattore di differenziazione, dato che sembrerebbe indubbia la traiettoria discendente dei tassi d’interesse ungheresi: alcuni analisti discutono già di un potenziale ribasso di 75 punti base sul costo del denaro, durante la prossima riunione della Banca Centrale del 23 aprile. A nostro avviso (se avviato) il ciclo espansivo potrebbe subire una pausa durante l’estate.
USD/HUF
Massimo: 368.83 Minimo: 358.13 Variazione: +1.01%
Sembrerebbe essere ormai solo una la certezza sui mercati valutari: la forza del dollaro. La resilienza della divisa statunitense è dovuta a molti fattori, primo fra tutti l’alto livello dei tassi di interesse di riferimento. Anche se non siamo tra coloro che si aspettano nei prossimi mesi l’inizio di un ciclo ribassista che dovrebbe durare diversi anni per biglietto verde, non è da escludere che il dollaro possa indebolirsi leggermente a fronte del calo di liquidità sui mercati finanziari. Sebbene ciò non sia mai verificato sistematicamente in passato, vale la pena tenere in considerazione questa dinamica, solitamente capace di anticipare possibili debolezze della divisa statunitense.
Calendario Economico
DATA | VALUTA | EVENTO |
03/04 | EUR |
Inflazione dell’Eurozona a marzo (1° stima) |
04-05/04 | CNH | Festa nazionale |
05/04 | USD |
Rapporto statunitense su occupazione e disoccupazione |
10/04 | USD |
Inflazione statunitense a marzo (1° stima) |
10/04 | CAD |
Riunione della Banca Centrale |
11/04 | EUR | Riunione della Banca Centrale |
11/04 | USD | Prezzi alla produzione a marzo |
23/04 | HUF |
Riunione della Banca Centrale |
26/04 | JPY |
Riunione della Banca Centrale |
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